Prevenzione della corruzione
Nel corso degli ultimi anni la Pubblica Amministrazione si è dotata di strumenti di analisi e di programmazione finalizzati a prevenire e contrastare i rischi di fenomeni corruttivi. Rientrano in tale ambito anche il Regolamento sulla trasparenza e la delibera sulla definizione dei piani annuali e pluriennali di formazione di tutto il personale dipendente pubblico che prevede, tra le aree trasversali di formazione, anche quella finalizzata alla prevenzione dei fenomeni corruttivi.
Si tratta di interventi tra loro complementari che rafforzano il percorso di qualificazione dell’ Amministrazione Pubblica nell’interesse degli utenti, attraverso l’implementazione di strumenti normativi, organizzativi, procedurali e formativi.Provvedimenti che hanno anche adeguato il quadro regolamentare e normativo agli standard internazionali e alle raccomandazioni del Greco.
Tra i capisaldi di questo percorso, ci sono i Codici di condotta per agenti pubblici e agenti di polizia, l’apertura dello sportello per il monitoraggio della qualità dei servizi e per l'accoglienza di suggerimenti e reclami, preposto anche ad accogliere suggerimenti, proposte, segnalazioni sia provenienti dall’utenza esterna che dagli stessi dipendenti inerenti rischi di fenomeni distorsivi. Inoltre, il corso di formazione, già effettuato, sulle norme deontologiche e l’anticorruzione rivolto a dirigenti e funzionari, e quello in programmazione di formazione pluriennale che riguarderà tutti i dipendenti.
La formazione – ha detto il Direttore, avv. Canti – è importante perché attribuisce maggiori competenze professionali e tecniche ai dipendenti, affinché le traducano in prassi efficaci anche ai fini della tutela dal rischio di fenomeni corruttivi. La prevenzione – ha detto - presuppone la creazione di anticorpi interni alla P.A. Fondamentale in questo senso la messa a punto di criteri di analisi e valutazione dei rischi relativi alle operazioni più sensibili a ingerenze esterne nei settori più a rischio . Elementi tutti compresi e dettagliati nella Delibera n. 17 del 10 novembre 2015 e nei tre allegati che ne completano e precisano il contenuto a fini operativi:
Allegato 2-Tabella indici valutazione rischio
Allegato 3-Elenco esemplificativo misure preventive
Le quattro aree a maggiore rischio corruttivo:
- Area acquisizione e progressione del personale,
- Area affidamento lavori, servivi e forniture,
- Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto e immediato per il destinatario,
- Area provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario.
Il Regolamento sulla trasparenza – spiega l’avv. Canti – sviluppa i precetti della Legge 160/2011 sul procedimento amministrativo, che disciplina il diritto di accesso agli atti solo da parte dei diretti interessati. Infatti, prevede un regime di conoscibilità e accessibilità diffusa e indifferenziata, il cosiddetto “accesso civico”, per una vasta serie di atti, documenti, dati che la P.A. è tenuta a pubblicare nei siti web istituzionali. La trasparenza rende sempre più difficili i comportamenti irregolari tramite l’attuazione di un forte controllo democratico sull’azione degli uffici e degli organi pubblici.
Uno dei passi importanti della realizzazione dei piani anticorruzione è l’individuazione delle relative responsabilità. In tal senso sono stati individuati come responsabili della redazione e dell’attuazione dei piani i Dirigenti, nella loro veste di maggiori conoscitori delle prassi e degli equilibri organizzativi dell’unità loro affidata.